Il
17 ottobre è stata la giornata mondiale Onu per la lotta contro la povertà. In
corrispondenza di questa giornata a Como dal 2004, come già da prima in altre
città italiane, è organizzata La Notte dei Senza Dimora, insieme di iniziative
rivolte a cittadini e opinione pubblica per:
-
Informare del fenomeno della senzadimoricità: i senza dimora troppo
spesso sono giudicati in base a stereotipi diffusi e non alla reale conoscenza
della realtà che vivono;
-
Denunciare: alla Notte sono sempre
invitati gli amministratori pubblici, affinché si rendano conto di mancanze e
problemi nell’assistenza ai senza dimora;
-
Avvicinare e condividere: con il
gesto concreto di dormire in piazza ci si avvicina alla condizione delle persone
senza dimora; dormendo per terra si sperimenta una nuova prospettiva e, anche
se solo per una volta, ci si mette nei panni di chi non ha una casa, valido e
intelligente esercizio per capire chi sta peggio e vive ai margini della
società.
Quest’anno
il fulcro provinciale delle iniziative de La Notte è stata Cantù, dove
l’Associazione Incontri, che gestisce la mensa di solidarietà locale, ha voluto
così “festeggiare” il 10° compleanno della mensa stessa.
Anche
a Como abbiamo comunque vissuto due momenti, diventati ormai tradizionali: la
condivisione della cena con gli ospiti della Mensa Serale di via Tommaso
Grossi, gestita dall’Associazione Incroci in collaborazione con le Suore
Guanelliane, e la proiezione di un film aperta a tutti (ospiti e volontari
della mensa e cittadinanza intera), per vivere assieme una serata diversa.
Quest’anno
è stato diverso dagli altri non solo per il cambiamento dell’impostazione
generale della manifestazione, ma soprattutto perché alla giornata hanno
partecipato anche amministratori locali: ho letto che a Cantù il vice sindaco
ha dormito in piazza; a Como invece il Sindaco e un Assessore, oltre ad alcuni
colleghi Consiglieri, hanno condiviso la cena in mensa o la visione del film
coi senzadimora.
Questo
apre prospettive nuove per affrontare, come istituzione pubblica, il tema in
modo diverso.
Troppo
spesso il fenomeno della grave povertà e dell’esclusione sociale risulta
estraneo a chi vive “da incluso” (non solo a chi Amministra); ma è in realtà
una condizione che riguarda 150-170 persone a Como (secondo un “censimento” del
2010) e 47.648 persone sul territorio nazionale, circa lo 0,2% della
popolazione residente (dati Istat dell’ottobre 2012).
La
conoscenza reale del fenomeno è premessa necessaria per affrontarlo politicamente
in sinergia con gli organismi che se ne occupano da tempo, come Caritas,
Incroci, ed altre realtà del terzo settore, locali e non.
L’avvicinarsi
del periodo invernale chiederà alla città come negli ultimi anni soluzioni di
emergenza per affrontare il freddo; ma la direzione più lineare è quella di
affrontare il grave disagio con strategie più durature e di respiro.
Il
clima di condivisione di sabato ha contributo molto a dare questa prospettiva…e
a far sentire “visibili” i nostri concittadini invisibili!
Marco Tettamanti
Nessun commento:
Posta un commento