Il Giorno » Como, 7 aprile 2012 - A gamba tesa come neppure era abituato a fare quando era il roccioso difensore della Juve degli scudetti e della nazionale Pietro Vierchowod, candidato sindaco di “Il faro per Como”, interviene sulla questione delle spese elettorali in città. Uno schiaffo alla crisi inaccettabile, secondo l’ex-calciatore, il fatto che da qui al voto liste civiche e partiti spenderanno da qui al giorno del voto oltre 470mila euro. “Sono stati presentati e pubblicati i bilanci di previsione per la spesa elettorale – interviene Vierchowod - La spesa di certi grandi partiti e dei maggiori candidati risulta esorbitante”.
Premesso che a) sono cifre stimate comprendendo tutto quello che può passare per la testa, anche per non sentirsi dire ^Ah! avete speso di più!^ b) almeno per quanto riguarda Como Civica non abbiamo nessuna intenzione di spendere così tanti soldi, fa un po’ specie che a) il richiamo venga da chi dichiara un reddito annuo con cui probabilmente fa fatica a pagare i bolli di auto e moto e le spese di manutenzione degli immobili b) i giornalisti non abbiano fatto una piega (manco un plissè, direbbe Jannacci) riportando redditi e beni dello ^Zar^ (La Provincia 19/3/2012), il cui reddito è il più basso dei candidati sindaco, fermandosi - senza un solo moto di incredulità o una richiesta di spiegazioni da parte dei giornalisti - a quota 14.000 annui:
Ex calciatore di serie A, Vierchowod oggi interviene come opinionista in programmi sportivi della Rai; possiede tra l’altro una vecchia Porsche e una Harley Davidson.
Entrata senza pallone. Cartellino giallo. Giornalisti compresi.
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