Una lista Monti varrebbe il 24% e sarebbe il primo partito in Italia. Lo ha rivelato un sondaggio dell'Atlante politico Demos. E forse questa rilevazione avrà suscitato qualche rimpianto nella società civile comasca, quella dei dottori fuori stanza quando si tratta di assaggiare l'amaro calice della politica. La stessa, peraltro, che ha passato gli ultimi anni in prima fila quando c'era, giustamente da denunciare e censurare le scelleratezze dell'amministrazione comunale uscente.Questo scriveva Francesco Angelini su "La Provincia", solo pochi giorni prima della nostra presentazione.
Il caso, si sa, è chiuso. A pochi giorni dal deposito delle liste per le comunali, salvo i mal di pancia nel Pdl, forse anche provocati da nostalgiche tentazioni di olio di ricino, non sono previste sorprese. La società civile autorevole ha rinunciato alla discesa in campo. L'unico Monti comasco resta il bar di piazza Cavour. Le tante liste civiche, con tutto il rispetto, appaiono dignitosi surrogati. Ora però il sondaggio sulla lista Monti rivela che nonostante l'affollamento, ci sarebbe stato lo spazio anche a Como per una formazione civica autorevole e riconosciuta. Perché l'eventuale formazione politica del premier, oltre a pescare nell'elettorato del Pd (probabilmente quello più moderato) e, in misura minore, in quello del Pdl, fa breccia nell'area dell'astensione e degli indecisi.
La nostra partecipazione, il nostro impegno, sono la nostra risposta.
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