lunedì 22 ottobre 2012

CONcittadini SENZAdimora


Il 17 ottobre è stata la giornata mondiale Onu per la lotta contro la povertà. In corrispondenza di questa giornata a Como dal 2004, come già da prima in altre città italiane, è organizzata La Notte dei Senza Dimora, insieme di iniziative rivolte a cittadini e opinione pubblica per:
- Informare del fenomeno della senzadimoricità: i senza dimora troppo spesso sono giudicati in base a stereotipi diffusi e non alla reale conoscenza della realtà che vivono;
- Denunciare: alla Notte sono sempre invitati gli amministratori pubblici, affinché si rendano conto di mancanze e problemi nell’assistenza ai senza dimora;
- Avvicinare e condividere: con il gesto concreto di dormire in piazza ci si avvicina alla condizione delle persone senza dimora; dormendo per terra si sperimenta una nuova prospettiva e, anche se solo per una volta, ci si mette nei panni di chi non ha una casa, valido e intelligente esercizio per capire chi sta peggio e vive ai margini della società.
Quest’anno il fulcro provinciale delle iniziative de La Notte è stata Cantù, dove l’Associazione Incontri, che gestisce la mensa di solidarietà locale, ha voluto così “festeggiare” il 10° compleanno della mensa stessa.
Anche a Como abbiamo comunque vissuto due momenti, diventati ormai tradizionali: la condivisione della cena con gli ospiti della Mensa Serale di via Tommaso Grossi, gestita dall’Associazione Incroci in collaborazione con le Suore Guanelliane, e la proiezione di un film aperta a tutti (ospiti e volontari della mensa e cittadinanza intera), per vivere assieme una serata diversa.
Quest’anno è stato diverso dagli altri non solo per il cambiamento dell’impostazione generale della manifestazione, ma soprattutto perché alla giornata hanno partecipato anche amministratori locali: ho letto che a Cantù il vice sindaco ha dormito in piazza; a Como invece il Sindaco e un Assessore, oltre ad alcuni colleghi Consiglieri, hanno condiviso la cena in mensa o la visione del film coi senzadimora.
Questo apre prospettive nuove per affrontare, come istituzione pubblica, il tema in modo diverso.
Troppo spesso il fenomeno della grave povertà e dell’esclusione sociale risulta estraneo a chi vive “da incluso” (non solo a chi Amministra); ma è in realtà una condizione che riguarda 150-170 persone a Como (secondo un “censimento” del 2010) e 47.648 persone sul territorio nazionale, circa lo 0,2% della popolazione residente (dati Istat dell’ottobre 2012).
La conoscenza reale del fenomeno è premessa necessaria per affrontarlo politicamente in sinergia con gli organismi che se ne occupano da tempo, come Caritas, Incroci, ed altre realtà del terzo settore, locali e non.
L’avvicinarsi del periodo invernale chiederà alla città come negli ultimi anni soluzioni di emergenza per affrontare il freddo; ma la direzione più lineare è quella di affrontare il grave disagio con strategie più durature e di respiro.
Il clima di condivisione di sabato ha contributo molto a dare questa prospettiva…e a far sentire “visibili” i nostri concittadini invisibili!
 
Marco Tettamanti

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